L'ETS2 è ai blocchi di partenza, gli analisiti smentiscono le previsioni dell'Europa e prevedono rincari tra 0,50 € e 0,80 € /l per i carburanti alla pompa di benzina oltre che rincari molto impattanti per il riscaldamento degli edifici.
Il mercato dell'EUA (Emission Unit Allowances, i permessi di emissione scambiati in Europa) è in calo per via della continua riduzione delle emissioni generate in Europa dai settori coinvolti dalla normativa ETS. Una parte di questo calo è spiegato dal sempre maggiore contributo delle energie rinnovanili nell'energy mix, sopratutto grazie alla grande quantità di pioggia dell'ultimo anno in buona parte dell'Europa che ha portato a livelli record la produzione da idroelettrico, ma buona parte della riduzione delle emissioni è dovuto al calo dei livelli di produzione degli stabilimenti coinvolti.
I crediti di CO2 sono una commodoty da tenere motlo in considerazione. Man mano che ci si avvicina alle deadline dei target di carbon neutrality delle aziende, lo strumento diventa sempre più indispensabile per rispettare gli impegni e attualemnte c'è un rapporto domanda potenziale/offerta molto sbilanciato: 372 milioni di crediti di CO2 prodotti annualmente contro 41 miliardi di emissioni ancora non coperte da sistemi obbligatori di carbon pricing.
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