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Immagine del redattoreAndrea Ronchi

Tesla, crediti di CO2 e certificati ZEV: facciamo chiarezza



Tesla Carbon Credit CO2
Tesla doesn't sell Carbon Credits

Recentemente, molte testate giornalistiche italiane ed europee hanno riportato che Tesla “vende crediti di CO2”, generando confusione su cosa realmente accada e su quali strumenti di mercato vengano utilizzati per incentivare la decarbonizzazione nel settore automobilistico. Facciamo chiarezza su un tema che è fondamentale per comprendere il funzionamento dei meccanismi regolatori e i loro effetti sull’industria.


Cosa vende davvero Tesla?


Tesla non vende crediti di CO2. Questo è un errore concettuale.

Ciò che Tesla vende sono certificati regolamentari legati alla produzione e all’immissione sul mercato di veicoli a zero emissioni, come i ZEV Credits (Zero Emission Vehicle Credits) negli Stati Uniti. In Europa, Tesla sfrutta invece il surplus di conformità rispetto ai limiti sulle emissioni medie di CO2 per flotta, consentendo ad altre case automobilistiche di evitare multe pesanti.

Vediamo le differenze tra i principali strumenti coinvolti:

  1. Crediti di CO2:

    • Questi strumenti appartengono al mercato volontario del carbonio e vengono utilizzati per compensare le emissioni dirette o indirette di un'azienda attraverso progetti di riduzione o assorbimento di CO2, come riforestazione o energie rinnovabili. Tuttavia, non sono limitati ai mercati volontari: ci sono anche alcuni sistemi cogenti che ne permettono l'utilizzo. Ad esempio, fino alla fase III del EU ETS, era consentito l'utilizzo di crediti di CO2 in una certa percentuale. Si spera che in futuro tali meccanismi possano essere reintrodotti per aumentare la flessibilità del sistema.

  2. Permessi di emissione (EU ETS):

    • Questi fanno parte del sistema cap-and-trade europeo (EU ETS), che copre settori regolamentati come energia, industria pesante e aviazione. Sono diritti negoziabili per emettere una tonnellata di CO2 equivalente e non hanno nulla a che vedere con la vendita di veicoli. Tesla non opera in questo ambito.

  3. Certificati ZEV e conformità europea:

    • Negli Stati Uniti, Tesla genera ZEV Credits, premi per l’immissione sul mercato di veicoli a zero emissioni. Questi certificati possono essere venduti ad altre case automobilistiche che non rispettano i requisiti ZEV stabiliti dalla California Air Resources Board (CARB).

    • In Europa, il sistema si basa sui limiti di emissioni medie di CO2 per flotta (es. 95 g/km). Tesla, grazie alla sua flotta interamente elettrica, genera un surplus che può vendere ad altre case automobilistiche, come potrebbe fare con FCA (ora Stellantis).


    USA vs Europa: due approcci a confronto


    ✔️ Negli USA, il sistema dei crediti ZEV offre un approccio incentivante:

    • Le case automobilistiche che superano gli obiettivi normativi possono ottenere un surplus di crediti, che rappresenta una premialità economica e di mercato. I costi delle aziende meno virtuose sono i ricavi per le più innovative.

    • Questo modello stimola l’innovazione, creando opportunità per i produttori che investono in veicoli a zero emissioni.

    ⚠️ In Europa, l’approccio è più punitivo:

    • Le aziende che non rispettano i limiti di emissioni devono pagare multe salate. Questi fondi confluiscono nei programmi dell’Unione Europea, dove vengono amministrati attraverso fondi comunitari. Tuttavia, il sistema a sanzioni presenta due criticità principali:

      1. Non è technology neutral: favorisce alcune tecnologie rispetto ad altre, anziché lasciare che l’innovazione emerga liberamente secondo criteri di efficienza e competitività.

      2. Non prevede nessuna forma di premialità: manca un incentivo diretto per i produttori che superano gli obiettivi di produzione di veicoli a zero/basse emissioni, penalizzando di fatto chi innova.

    Inoltre, c'è il rischio concreto che i fondi derivanti dalle multe vengano destinati a progetti con una scarsa efficienza climatica o che non abbiano una connessione diretta con la decarbonizzazione del settore, rallentando di fatto la transizione ecologica.


    Perché questa distinzione è importante?


    Confondere i crediti di CO2 con i certificati regolamentari può portare a una comprensione errata dei meccanismi che incentivano la transizione verso veicoli a zero emissioni. Mentre il sistema ZEV americano offre premi per chi innova, il modello europeo punitivo rischia di frenare lo sviluppo di nuove tecnologie.

    Inoltre, è cruciale discutere dell’efficienza con cui vengono impiegate le risorse derivanti dalle multe europee. Se non vengono allocate per progetti realmente incisivi nella lotta al cambiamento climatico, si rischia di compromettere l’efficacia del sistema stesso.


    Conclusione


    Tesla è spesso al centro del dibattito non solo per la sua leadership tecnologica, ma anche per il ruolo che gioca nei mercati regolamentati. Comprendere la differenza tra crediti di CO2, permessi di emissione e certificati ZEV è essenziale per valutare correttamente il contributo dell’azienda alla transizione ecologica.

    L’Europa dovrebbe considerare un sistema più orientato agli incentivi, come quello americano, per accelerare l’adozione di veicoli a zero emissioni e promuovere innovazione nel settore automotive. Inoltre, dovrebbe evitare di far implodere il settore automotive con provvedimenti e strumenti propri di economie pianificate e dirigiste, a scapito del mercato e della libera innovazione.

    Cosa ne pensate? Condividete le vostre opinioni nei commenti o contattateci per approfondire come gli strumenti di mercato possono essere utilizzati per decarbonizzare la vostra azienda!

    #Tesla #ZEV #CO2 #Decarbonizzazione #Sostenibilità #TransizioneEcologica


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